COME FARE UN ESTRATTO GLICERICO
Questo tipo di lavorazione si utilizza per estrarre i principi più preziosi da piante particolarmente delicate e fragili, che non sopporterebbero l’alcool (o richiederebbero con esso un processo assai complesso, molto difficile da riprodurre in casa), ma che non sono liposolubili (e adatte quindi ad un oleolito). Il solvente utilizzato è la glicerina, molto più delicata dell’alcool. Chiamato anche gemmoderivato, questo estratto è solitamente ottenuto dalle parti della pianta in rapida moltiplicazione (le gemme, appunto): gli elementi di una pianta al loro primo stadio di sviluppo contengono sostanze particolari e preziose, perché dotate di proprietà terapeutiche speciali.
Gli estratti idroglicerici non vanno confusi con gli estratti gliceroalcolici o con gli estratti secchi (realizzati mediante alcool che viene eliminato successivamente restituendo una polvere pura, estremamente concentrata).
Procedimento per ottenere un estratto glicerico:
Il procedimento è semplice e veloce: basta sminuzzare la pianta scelta, metterla in un barattolo con chiusura ermetica insieme a pari quantità di acqua, glicerina e conservante (in base al peso). L’estratto glicerico che andiamo a preparare richiede il conservante poiché contiene acqua. Si lascia quindi macerare per 14-20 giorni, in un luogo buio e lontano da umidità e fonti di calore, si filtra con una garza e si ripone in contenitori adatti (possibilmente di vetro scuro con pipetta).
Le dosi indicative per circa 100 ml di estratto glicerico sono:
- 50 gr. di acqua
- 50 gr. di glicerina (non diluita, quindi non 85% di w:glicerolo, minimo 95% meglio ancora la 99,5%)
- 10-25 gr. della pianta scelta (la pianta dev’essere completamente immersa nel solvente)
- conservante qb
Se avete una glicerina poco pura o diluita con tenore di glicerolo minimo inferiore al 95%, considerate la possibilità di inserire meno acqua nel composto.
Come utilizzare e conservare gli estratti glicerici:
L’estratto idroglicerico si inserisce nella fase C (a freddo) delle preparazioni di prodotti e creme cosmetiche, all’1-5%. Se ben conservato, dura fino a cinque anni. Tuttavia conservazioni casalinghe realizzate con conservanti generici non assicurano una longevità così elevata, le sostanze idrosolubili inoltre perdono molto più rapidamente le loro proprietà all’interno dell’estratto rispetto a quelle estratte dal glicerolo, quindi dopo qualche tempo il nostro estratto glicerico sarà meno performante, avendo mantenuto solo parte delle sostanze iniziali (questa caratteristica vale anche per gli estratti glicolici, in glicole propilenico). Per questi motivi consigliamo di utilizzare l’estratto casalingo entro 6-8 mesi dalla realizzazione, purché venga a contatto con meno aria possibile. Dopo questo periodo si dovrebbe, a breve, avere di nuovo a disposizione la pianta fresca, e quindi si può riprodurre di nuovo l’estratto. Se si ha bisogno di un estratto più durevole, è consigliabile acquistare gli estratti glicerici pronti, che con un processo professionale di estrazione e conservazione assicurano maggiore performance, durata, sicurezza e qualità del prodotto finito. Bisogna inoltre considerare che il solvente (qualsiasi tipo di solvente) non fa distinzione fra sostanza benefica e non di una pianta: in un estratto si ottiene tutto quello che la pianta rilascia. Assicurarsi quindi (oltre a prendere atto che parte della sostanza estratta non sarà di nostro interesse) di scegliere piante che crescono in luoghi puliti lontani da contaminazioni aeree o del terreno. Gli estratti glicerici concentrati di nuova generazione hanno raggiunto un livello di concentrazione e quindi di prestazione al pari di quelli glicolici. (approfondisci)
Alcune idee per fare macerati glicerici:
L’estratto glicerico più comune, perché più utile, è quello di Malva. Questa pianta rilascia nel macerato mucillagini idratanti e antinfiammatorie, lenitive ed emollienti, adatte alla pelle secca e delicata e per combattere l’arrossamento. Si può realizzare un macerato anche dalla Centella asiatica, dalle proprietà stimolanti sulla produzione di collagene e decongestionanti del sistema circolatorio; ha proprietà anti-rughe, anti-smagliature, elasticizzanti, contrasta la cellulite, migliora il microcircolo. L’estratto glicerico di Tè Verde è particolarmente utilizzato in preparati anti-cellulite, rassodanti e drenanti. Il macerato di fiori di Ibisco, grazie alle antocianine, agli acidi della frutta e ai polifenoli in essi contenuti, è un notevole anti-ossidante contro l’invecchiamento della pelle e può essere inserito in trattamenti anti-età e idratanti. L’estratto glicerico di Melograno, infine, è anch’esso anti-invecchiamento e rivitalizzante per la pelle.
Altri tipi di estratti vegetali:
- Estratti idro-glicerol-alcolici: Aggiungendo una piccola percentuale di alcool si possono preparare anche macerati idro-glicerol-alcolici. Bisogna macerare la droga scelta in alcool (quanto basta per coprirla) per una decina di giorni, solo in seguito aggiungere acqua e glicerina e procedere come indicato precedentemente (si può omettere il conservante vista la presenza di alcool). In questo modo si possono estrarre principi attivi dall’edera (anticellulite), dalla Vite rossa e dall’Ippocastano (protettivi dei capillari, anti-varici).
- Estratti secchi: Solitamente polveri di sostanza estratta. La droga viene estratta usando come solvente l’alcool che poi viene eliminato restituendo una polvere concentrata.
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